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lunedì 9 maggio 2011

L’uomo dei terremoti

L’aveva già previsto 30 anni fa. Il terremoto dell’11 maggio 2011 a Roma. “L’uomo dei terremoti” basava le sue ipotesi sul movimento degli astri.
Nato il 17 ottobre 1893 e morto il 3 novembre a 1979 a Faenza, appassionato di astronomia e sismologia, aveva già segnalato molti altri terremoti: Avezzano il 13 gennaio 1915 con undici gradi sulla scala Mercalli e 30mila vittime; il Friuli il 6 maggio 1976 alle ore 21.06 con magnitudo 6,5 scuote, mille morti e 45mila senza tetto

Parole rassicuranti arrivano dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia): dall'analisi delle carte di Raffaele Bendandi, infatti, non emergerebbe alcuna conferma della tragica previsione per il prossimo sisma a Roma. Per di più la Capitale si trova su un territorio a pericolosità sismica non rilevante.
Inoltre la previsione dei terremoti su dati di natura cosmica, per l'Ingv, non è un procedimento con basi scientifiche. Infatti le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono di modesta forza rispetto a quelle interne, dovute invece allo spostamento delle placche tettoniche. La probabilità che si verifichi un tale evento, pertanto, rimane quindi molto bassa.

di Claudio Paun