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lunedì 16 maggio 2011

Cataclisma. Che bufala!

Avrebbe dovuto radere al suolo la città di Roma. Il terribile terremoto previsto per l’11 maggio ha lasciato il posto alla gioiosa delusione delle migliaia di cittadini della Capitale che nonostante lo scettiscismo avevano riservato, comunque, il dubbio che ciò potesse realmente accadere. Visioni apocalittiche hanno da sempre catturato l’attenzione degli essere umani: dai Maya a Nostradamus fino al moderno Bendandi.
Pensieri e paure sul tema da parte degli alunni della scuola eSpazia.

a cura di Andrea Maurizio e Marcin Batorski


Identikit
Nome: Daniele
Cognome: Ronca
Nato a: Monterotondo il 22 gennaio 1999
Hobbies: calcio


Nome: Giuliana
Cognome: Di Biase
Nata a: Monterotondo il 5 dicembre 1998
Hobbies: sport


Nome: Aurora
Cognome: Cherubini
Nata a Monterotondo l' 11 settembre 1998
Hobbies: uscire con gli amici


Hai creduto al pericolo del terremoto previsto per l’11 maggio?
Daniele: «Sì, sapevo qualcosa ma non ci ho mai creduto perché il terremoto penso sia l’unico fenomeno che non si possa prevedere».
Giuliana: «So che è stato predetto dal tizio che ha indovinato il terremoto dell’Aquila e di Avezzano per cui ci avevo creduto».
Aurora: «Sì, ci credevo e che sarebbe stato peggio di quello di Haiti. Avevo fiducia in Bendandi».


Hai fatto qualcosa di particolare la giornata dell’11?
Daniele: «No, perché appunto non ci ho mai creduto».
Giuliana: «Sì, ero pronta a scappare al primo movimento della Terra e magari prima avrei abbracciato tutte le persone care».
Aurora: «Sì, ho avuto paura perché non voglio morire anche se so che andrei in paradiso. Mi sarebbe comunque piaciuto morire a Roma».


Se avessi avuto l’occasione di parlare con Bendandi cosa gli avresti detto?
Daniele: «Gli avrei detto che ha sparato una balla tremenda».
Giuliana: «No comment».
Aurora: «Vorrei chiedergli come ha fatto a prevedere questo terremoto, che poi non è avvenuto».


Cosa avresti lasciato detto ai posteri?
Daniele: «Non abbiate paura».
Giuliana: «Fuggite».
Aurora: «Spero che non accada un altro terremoto, vi voglio bene».