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lunedì 18 aprile 2011

Prigionieri di facebook

Spesso con troppi contatti inutili, gli adottivi del digitale perdono la dimensione della realtà e la capacità di relazionarsi, rischiando di chiudersi in un mondo virtuale. E’ la piattaforma dei social networks, che impera ormai anche tra i più giovanissimi.
Chi cerca amici, chi lavoro e chi ci passa solo la giornata nei momenti di noia sono gli utenti fans di Facebook. Gli effetti del sito più “cool” del momento sono oggetto di studi socio-psico-antropologi.
Creato dal multi-miliardario americano Mark Zuckenberg il 4 febbraio 2004 Facebook, vanta più di 500milioni di iscritti. Dall’utilità di comunicare in ogni momento anche dall’altra parte del mondo al pericolo di rimanere intrappolati davanti al monitor solo per linkare, cliccare, accettare amicizie e spiare quello che scrivono gli altri.
La distrazione e l’isolamento sono all’agguato


Identikit


Nome: Davide
Cognome: Manolo
Nato il: 17 luglio 1997 a Monterotondo
Professione: studente
Hobbies: informatica


Perché hai sempre voglia di accendere il computer e accedere al social network?
«Perché è divertente: posso parlare con tutti gli amici quando voglio e giocare se mi va».

Come impiegheresti il tempo che usi per stare davanti al computer?
«Credo che non farei qualcosa di diverso: per me il computer è ormai un punto di riferimento».

L’ultimo libro che hai letto?
«Un libro di informatica, io vivo solo per quello».

Sei a conoscenza dei pericoli di questi social network? Se sì, quali?
«Per me uno dei pericoli peggiori sono gli hackers,che possono scoprire la mia password ed entrare di nasconsto nel mio account o nella mia casela di posta spiando le mie cose personali».

E i tuoi genitori che dicono?
«Ma loro non sanno che io passo così tanto tempo davanti al Pc».

Che pensi di chi si innamora in chat?
«È una cosa banale e a volte anche pericolosa, dato che non puoi sapere con certezza chi si nasconde dietro un acount elettronico».

di Miles Gbai