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lunedì 28 marzo 2011

Verme killer

Allarme sushi: pericolo anisakis. Un pesce non accuratamente pre-trattato, se mangiato crudo può essere letale. Prestare particolare attenzione all’igiene nelle cucine dei ristoranti, è un diritto del cliente e un dovere del ristoratore


Mangiare il tipico piatto nipponico conosciuto come “sushi” potrebbe diventare un pericolo per la vita se non è stato precedentemente ucciso un organismo-ospite chiamato anisakis. Questo procedimento, obbligatorio per legge, abbatte a -20 gradi centigradi il pesce, uccidendo il parassita. L’anisakis vive nello stomaco degli animali marini. Ha un ciclo biologico molto semplice: le uova sono rilasciate in acqua attraverso le feci e si sviluppano come larve.
Subito dopo la schiusa sono ingerite di solito da piccoli crostacei che formano il krill. Da qui, secondo la catena alimentare, fino all’ospite definitivo.
I pesci generalmente più colpiti dall’organismo sono: il pesce-sciabola, il pesce-spada, il tonno, le sardine, le aringhe, le acciughe, il nasello, lo sgombro e le alici.
E’ sempre buona norma accertarsi della maniera in cui i pesci sono stati trattati, prima di ingerirli, e non da meno anche della loro della provenienza.
Infatti, i prodotti ittici pescati attualmente nell’Oceano pacifico o nelle acque circostanti il territorio nipponico, anche se congelati, potrebbero essere carichi di onde radioattive provenienti dalle centrali nucleari danneggaite dal terremoto, con grave rischio per la salute.


di Miles Gbai