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lunedì 28 marzo 2011

Morte sulla cresta dell’onda

Risale a 304 anni il primo avvistamento di uno tsunami che all’epoca colpì proprio il Giappone provocando moltissimi danni e oltre 5mila morti. Ma il più disastroso fu di certo quello del 2004, il quale colpì Thailandia con più di 230mila vittime

Lo tsunami e un’onda anomala, alta minimo 10 metri. Può essere causato in seguito a un forte terremoto, di natura tettonica che provoca abbassamenti/innalzamenti del fondo marino.
Le grandi masse di acqua si tramutano così in onde devastanti che colpiscono le coste rovesciandosi nell’entroterra per diverse centinaia di metri.
Le onde di uno tsunami viaggiano a velocità elevatissima: possono, infatti, percorrere centinaia di chilometri in una manciata di secondi con una potenza catastrofica.
Si è cercato nel tempo di realizzare strutture a difesa degli abitanti delle zone particolarmente sismiche e quindi, se sulla costa, soggette a tsunami. Ad esempio in Thailandia è stato installato un allarme pubblico che preavvisa la popolazione per un’immediata evacuazione indicando i luoghi sicuri dove rifuguarsi.
L’ultimo disastroso tsunami registrato in Giappone, ha avuto le onde più grandi di tutte le altre, cioè con un altezza di oltre 12 metri.


di Marcin Batorski